Nonostante l'entusiasmo per lo spin off su Fujiko e i relativi film su Jigen e Goemon, la scottante delusione dell'Avventura Italiana mi aveva fatto perdere le speranze per una serie di Lupin degna di essere ricordata. Per fortuna ci ha pensato Lupin III Part V a farmi ricredere, mettendo in mostra le sue armi migliori mentre recupera l'iniziale caratterizzazione della banda di ladri.
Mettetevi comodi, stiamo per parlare della serie sul ladro inafferrabile che introduce effettivamente il concetto di stagione nel franchise.
Mettetevi comodi, stiamo per parlare della serie sul ladro inafferrabile che introduce effettivamente il concetto di stagione nel franchise.
Lupin III Part V è infatti la quinta serie principale di Lupin ma è la prima che riconosce e abbraccia effettivamente tutte le precedenti, prendendo atto delle diverse trasformazioni dei personaggi, dei loro antagonisti e dei loro rapporti.
Ma non è solo questo: Part V prende quanto si era tentato di fare con l'Avventura Italiana, ossia l'introduzione di un nuovo personaggio principale e il parziale abbandono di episodi autoconclusivi, e lo eleva ad un nuovo livello fondendolo con un approccio crudo e violento che a stento la prima e storica serie può vantare.
Questa nuova iterazione con la giacca blu, infatti, propone diversi archi narrativi interconnessi tra di loro ma raccontati naturalmente attraverso un numero limitato di episodi e inframmezzati da puntate autoconclusive dalle atmosfere (e dalle giacche) sensibilmente diverse.
Nonostante già questo sarebbe bastato a proporre un prodotto sperimentale per il franchise, i vari archi narrativi finiscono splendidamente col convergere in una sezione finale che non solo conclude la serie ma che continua a sottolineare come i tempi siano cambiati e come con essi siano maturati i personaggi.
Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e addirittura Zenigata non sono affatto i soliti immobili e scolpiti nel marmo, ma sono veri e propri personaggi con una storia, un background, con rapporti mutevoli tra di loro e con una parte umana valorizzata nei momenti giusti.
Non solo: tutti loro sono consci del tempo che è passato, delle difficoltà e delle novità legate alla teconologia e all'età e di quanto il loro gruppo sia legato dalle esperienze fatte in passato. Tra l'altro, ci sono episodi che evidenziano l'impatto delle nuove tecnologie sulla vita addirittura meglio delle ultime stagioni di Black Mirror!
A questa gestione dei personaggi quasi senza precedenti si aggiunge una trama interessante e affatto banale, distribuita al meglio nelle sue diverse parti e supportata da personaggi intriganti e ben caratterizzati.
Immagina la mia gioia nel ritrovare in Lupin III Part V un miglioramento di quanto fatto con lo spin off su Fujiko dal punto di vista narrativo, tornando a basarsi sulle dinamiche della prima storica serie dalla giacca verde ma sfruttando le moderne techiche di animazioni viste in Avventura Italiana!
Infatti, nonostante non siano sperimentali come in La Donna Chiamata Fujiko Mine, le animazioni di questa serie sono davvero molto belle e ogni episodio è perfettamente in linea (se non sopra la media) con quanto offre oggi giorno l'animazione giapponese serializzata, magari fatta eccezione per piccole pecche qua e là.
Il riferimento alla serie dalla giacca verde è d'obbligo: l'intera banda si è decisamente allontanata dalla figura di macchiette inoffensive che avevano rivestito con gli anni e ha nuovamente abbracciato la reale figura del criminale. Nessuno si fa problemi a sparare alla testa, indipendentemente che si tratti di rivali o di poliziotti, il sangue scorre volentieri, le ferite non guariscono facilmente e le morti sono vere e definitive.
Con un risultato del genere non posso non dire che Lupin III Part V è assolutamente e senza dubbio la miglior serie anime dedicata al ladro con la faccia da scimmia, superiore anche alla storica prima serie e allo spin off su Fujiko grazie ad una narrativa rivista e decisamente migliorata. La cruda rappresentazione dei personaggi, il loro approfondimento, le belle animazioni e i cicli narrativi proposti sono tutti elementi fantastici che elevano la serie ben oltre quanto mi potessi aspettare. Mi sa tanto che il blu è il nuovo verde.
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