Nonostante fosse difficile fare di meglio e nonostante ci fosse un buon senso di chiusura, la seconda stagione di GLOW è riuscita nell'incredibile impresa di riportare sullo schermo tutto quello che mi aveva fatto innamorare della prima, oltre a coraggiose novità. Le Gorgeous Ladies of Wrestling sono tornate e sono più brillanti che mai!
Dopo esser riuscite a farsi notare, GLOW ha finalmente ottenuto un posto nella programmazione della piccola emittente KDTV. Nonostante il programma sembri essere destinato a crescere e conquistare il cuore di diversi fan, non tutto sembra andare per il verso giusto per le nostre protagoniste.
Ruth e Debbie sono ancora nel pieno di un rapporto di amore/odio. Se la prima è disposta a fare di tutto pur di riconquistare la fiducia e l'amicizia della compagna di una vita, l'altra è intrappolata nella spirale di un divorzio difficile e dell'insoddisfazione professionale.
A loro si aggiunge Sam, terrorizzato di fallire nell'impresa di dirigere la serie di incontri di GLOW per KDTV mentre cerca di far nascere il suo spirito paterno con Justine, ormai fuori dal progetto e alla ricerca della sua normalità.
A questi punti di partenza, ereditati dalla stagione precedente e sviluppati ulteriormente, si aggiungono diversi episodi mirati su personaggi "secondari", per approfondire ulteriormente le motivazioni che le spingono ad andare avanti. Tutto questo va a costruirsi attorno alla perfetta alchimia già collaudata della prima stagione, fatta di comicità mai fine a se stessa e momenti seri e cupi che riprendono anche eventi più che attuali.
Assisteremo a depressione, lotte di potere, sfruttamento di posizione dominante, sviluppi amorosi, prese di coscienza e evoluzione dei rapporti tra le protagoniste, il tutto con la stessa carica che le lottatrici dimostrano una volta indossato il costume e attraversate le corde del ring.
La forza di questa seconda stagione di GLOW e l'elemento che le ha permesso di spingersi oltre quanto fatto con la già bellissima prima prova sta proprio nell'ulteriore sviluppo dei suoi personaggi e nel loro inquadramento in situazioni difficili e decisamente poco piacevoli.
Senza scendere nei particolari, così da evitare spoiler, gli episodi vertono meno sul ring e più sulla produzione e sui personaggi stessi, ma questo non significa che il wrestling, gli allenamenti, il lavoro sui match e la collisione con altri atleti siano sparite dalla serie.
C'è solo un avvenimento, praticamente sul finire della stagione, che mi ha lasciato abbastanza perplesso e che ho trovato poco preparato, ma è qualcosa di sorvolabile rispetto alla forza dimostrata in tutti i dieci episodi e alla incredibile bravura delle attrici.
La serie si prende anche la briga di giocare con lo spettatore e si diverte a improvvisare e cambiare registro. Proprio quando KDTV sembra avere dei ripensamenti, in coincidenza con l'approdo nella parte finale della stagione, ecco che ci viene proposto un episodio totalmente diverso quasi come facessimo parte dello stesso pubblico della serie nella serie. Inutile dire quanto sia stato strano, soprattutto per il video in 4:3, eppure allo stesso tempo interessante accettare questo gioco di ruolo.
Insomma, la seconda stagione di GLOW ha continuato a tenermi incollato allo schermo, guardando episodio dopo episodio senza nemmeno rendermene conto. Più forte, più carica, più significativa o, semplicemente, ancora più bella, la serie creata da Liz Flahive e Carly Mensch sa come rincarare la dose e ribadire la sua forte esistenza nel mare odierno di serie tv. Attendo con impazienza la terza stagione!
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