Dritti all'Inferno e senza QTE - Bayonetta 2

Come dicevo già nel post di Bayonetta, uno dei motivi che mi hanno spinto a comprare Nintendo Switch è stato proprio l'arrivo della strega Umbra con i suoi (attuali) due capitoli. Ovviamente, giocato il primo, non potevo non mettermi all'opera sul secondo e questo è proprio il momento di parlare di Bayonetta 2.

Bayonetta 2 poster cover




Precedentemente esclusiva Wii U grazie all'interesse di Nintendo per un'IP altrimenti in un terribile limbo di similmorte, Bayonetta 2 sancisce il ritorno della violenta e provocante strega.

Bayonetta 2 Noatun
Questa volta, però, alla guida del gioco non c'è il caro "vecchio" Hideki Kamiya, per questo titolo suppervisore e responsabile della storia, ma Yusuke Hashimoto. Nonostante questa sia la sua prima esperienza nel ruolo, Hashimoto ha comunque lavorato per grandi titoli del mondo videoludico ed è stato tra i producer del primo Bayonetta.

Sinceramente, la mancanza di Kamiya come director si sente abbastanza, soprattutto nei capitoli avanzati del gioco, ma Bayonetta 2 ha poco da invidiare al suo predecessore... ma procediamo con ordine.

In pieno periodo natalizio, Cereza e Jeanne si stanno preparando a passare le festività insieme in quella che sembra essere New York. Pronte ormai a dare il via ad una vera festa di classe, le due sono costrette ad intervenire quando la città è vittima di un attacco da parte di diversi angeli.

La presenza degli esseri celesti non è inaspettata ed è il culmine di agitazioni presenti in tutti i reami, compreso l'Inferno. Proprio questa agitazione porterà Gomorrah a liberarsi dal controllo di Bayonetta e finirà con l'uccidere Jeanne.

Bayonetta 2 verso gli inferi
Ovviamente, Cereza non accetterà affatto la morte dell'unica altra strega rimasta in vita e si lancerà all'inseguimento della sua anima fino al centro dell'Inferno. Nel suo viaggio, però, incontrerà un piccolo, sboccato e abile ragazzino che si presenterà come Loki e che sembra condividere almeno parte del percorso con la nostra protagonista.

Basato su delle premesse già leggermente più solide, Bayonetta 2 ha sicuramente una storia abbastanza scorrevole anche se piuttosto semplice e con colpi di scena interessanti ma abbastanza prevedibili. Valeva la pena spendere queste due parole sulla trama? Sì. È questo il punto centrale del gioco? Diavolo, no!

Bayonetta 2 fa del suo fulcro il suo raffinato combat system, già testato e funzionante e incredibilmente soddisfacente una volta padroneggiato. Basato sull'accumulo di punti combo tramite attacchi senza sosta e esecuzione di combo variegate, verremo premiati per l'esecuzione di schivate perfette ad attacchi più o meno annunciati mentre saremo incentivati a concludere ogni combattimento senza aver ricevuto danni.

Anche qui, come negli altri giochi firmati Platinum Games, saremo chiamati a sbloccare le varie tecniche avanzate nello store del gioco, pagando con la valuta accumulabile in combattimento. Allo stesso modo potremo acquistare potenziamenti per la vita e la magia (sbloccabili anche completando le diverse prove o trovandoli nascosti nei livelli), oggetti di supporto, copie delle armi per poterle equipaggiare sia nelle mani che nei tacchi e tesori in grado di cambiare sostanzialmente il nostro play style.

Bayonetta 2 combattimento
Con diverse armi sbloccabili durante la modalità storia, potremo personalizzare l'equipaggiamento della nostra protagonista nel modo che riterremo più funzionale in base alla situazione, ai nemici e al nostro stile di gioco.

Grazie ad un'arma equipaggiabile nelle mani e una nei tacchi delle scarpe e grazie a due slot equipaggiamento diversi, intercambiabili in battaglia con la sola pressione di un tasto, potremo facilmente prepararci per affrontare situazioni diverse e per giocare al meglio i vari capitoli.

Una funzionalità molto interessante e in grado di dare un nuovo valore alla magia è l'Apoteosi di Umbra, modalità che consuma magia ma che potenzia nettamente gli attacchi delle nostre armi fino ad evocare parzialmente i nostri demoni con i colpi finali delle combo.

Parlando dei capitoli, questi non sono affatto brevi e propongono livelli con un buon grado di esplorabilità per uno stylish action. I segreti sono nascosti in angoli difficili da notare e le sezioni esplorative anche abbastanza lunghe, anche se le ambientazioni sono comunque molto chiuse e con pochissime zone raggiungibili tra quelle visibili.

Nonostante i livelli siano relativamente grandi, sono comunque tanti i muri invisibili e i salti che non portano a nulla, cosa che rende questa nuova libertà quasi frustrante.

Bayonetta 2 Alfheim
Inoltre, le note sparse nelle ambientazioni, tutte a firma di Luka, hanno davvero poco senso di esistere, a meno che il goffo giornalista non sia improvvisamente diventato in grado di precedere ogni nostro passo e abbia inavvertitamente distrutto la sua agenda degli appunti.

Una grande novità introdotta da questo titolo riguarda la modalità multiplayer. Mentre non è possibile giocare in co-op la storia, nonostante ci siano diverse parti in cui non saremo soli nelle nostre battaglie, il multiplayer di Bayonetta 2 permette a due giocatori di personalizzare il proprio personaggio, selezionare una particolare battaglia e gettarsi nella mischia per raccogliere quanti più punti e aureole possibile. Una volta terminato lo scontro, il giocatore che avrà accumulato più punti potrà scegliere la prossima battaglia e così via fino ad un massimo di sei combattimenti o fino a che entrambi i giocatori non vedano la loro anima reclamanta dagli inferi.

La parte migliore è che è addirittura possibile rianimare un compagno caduto e che il Sabbat Temporale o l'Apoteosi di Umbra vengono attivati a livello di squadra e non solo singolarmente. Inoltre, il multiplayer è la modalità in cui è possibile ottenere il maggior numero di aureole possibile, quindi potreste trovarvici molto presto se volete comprare quello strano biglietto di platino da Rodine.

Graficamente parlando, Bayonetta 2 mostra un bel restyiling dei suoi personaggi (tranne forse Luka, diventato ora uno strano cawboy) e propone dei modelli e delle ambientazioni corpose e dettagliate, ma soffre di incredibili problemi di aliasing, soprattutto nei dettagli più piccoli e se giocato in modalità docked.

Un vero peccato se consideriamo l'ottima qualità grafica, ammirabile soprattutto nelle cutscene, e il frame rate abbastanza alto. Dobbiamo quindi scegliere tra un gioco più fluido ma con qualche difetto visivo in più (se giocato in modalità docked) e tra un gioco con frame rate più basso ma un aspetto apparentemente migliore (per via dello schermo più piccolo e a risoluzione più bassa).

Bayonetta 2 Cereza Loki
A questo punto non possiamo non fare lo scomodo paragone con il primo Bayonetta, riproposto anche su Nintendo Switch e compreso in versione digitale con l'acquisto di Bayonetta 2.

Il secondo titolo sulla strega Umbra ha sicuramente livelli più grandi, capitoli più lunghi, ha logiche diverse per quanto riguarda i segreti nascosti e una grafica più corposa ma sembra rendere peggio del suo predecessore sulla console ibrida Nintendo, sia per il frame rate che per l'aliasing.

Inoltre, alcune situazioni riproposte da Bayonetta 2 sembrano meno naturali e più forzate, partendo dalle cutscene per fotogrammi e finendo alle sezioni dal diverso gameplay (niente spoiler ma ci siamo capiti).

Quanto meno, sono state eliminate quei fastidiosi quick time event che, se sbagliati, portavano ad una morte istantanea in un'altrimenti soddisfacente capitolo giocato. Davvero, i QTE sono stati la cosa più odiosa in Bayonetta e non ne ho affatto sentito la mancanza.

Un'altra novità introdotta, oltre all'Apoteosi di Umbra e alla modalità multiplayer, è una nuova trasformazione e una presenza importante di sezioni sottomarine.

Bayonetta 2 serpente acquiatico
Parlando chiaramente, non capisco quali motivi ci possano essere per far avvenire il primo combattimento del primo capitolo in un'arena sott'acqua!

Hai tra le mani un gioco veloce e frenetico e getti via il primo combattimento della storia (a parte i due prologo) in una condizione ambientale che rende tutto lento e ovattato. Allo stesso modo, ho trovato il serpente acquiatico alquanto scomodo e difficile da controllare, quasi fino a farmi desidera di non doverlo usare.

Per concludere il confronto, Bayonetta 2 gioca piuttosto bene l'introduzione graduale dei nemici, almeno fino ai capitoli finali. Nelle ultime battute, butta dentro tanti nuovi mob in pochissimo tempo in quella che sembra una corsa quasi immotivata verso un finale che si stava guadangando con abilità e soddisfazione.

Detto questo, non nascondo che Bayonetta continua ad essere il mio titolo preferito tra i due, ma le innovazioni apportate nel gameplay e nelle modalità di gioco da Bayonetta 2 non sono affatto da sottovalutare. Per quanto i due giochi siano giocabili indipendentemente l'uno dall'altro, aver giocato il primo sicuramente aiuta nella fruizione del secondo, sia per il gameplay che per la storia.

In conclusione Bayonetta 2 è uno stylish action degno di questo nome e evolve alcuni aspetti proposti dal suo predecessore mentre ne copia altri quasi senza ragionare. Il combat system è rimasto lo stesso, soddisfacente e raffinato, e le armi sono abbastanza variegate da permettere la giusta personalizzazione. Se la qualità continua ad essere questa, non si può che attendere con ansia Bayonetta 3.

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