Lo ammetto, uno dei motivi che mi ha infine convinto all'acquisto della mia Nintendo Switch è stato l'annuncio dell'arrivo sulla console di Bayonetta e Bayonetta 2 (tra l'altro proprio nel periodo del mio compleanno!), e la promessa di un terzo capitolo.
Non potendo resistere ad una perla di Hideki Kamiya (poi regalatami proprio per il compleanno), ho preso in mano il destino del mondo e delle streghe umbra con uno dei giochi più cafoni e raffinati che abbia mai giocato... e ho finito solo il primo dei due titoli!
Lo so, Bayonetta gode anche di un fantastico porting per pc, probabilmente la sua versione migliore, ma Switch offre la possibilità di giocare mentre viaggio... e ci regala quattro costumi troppo zannissimi in tema Nintendo. Non avrà le potenzialità di raggiungere frame rate altissimi ma almeno è piuttosto stabile attorno ai 60 fps, anche non in dock mode.
Ma ritorniamo sul gioco in sé. Il fatto che sia incredibilmente grezzo, tamarro e sboccato (se vi fosse sfuggito dal combattimento sulla torre in caduta libera tra esplosioni e orde di angeli) si evince perfettamente dal Prologo con, in ordine, Enzo che svuota la vescica sulla lapide portante il nome di Kamiya, Rodin che esce dalla sua stessa bara e inizia a lanciare pistole alla nostra protagonista e Bayonetta che fa un belly to back suplex ad almeno una decina di angeli dopo aver ridotto a brandelli un vestito da suora (a dir la verità, un po' troppo attillato) ed essersi vestita con i suoi stessi capelli.
Questa, però, è solo la facciata che tutti gli amanti di Kamiya hanno imparato ad apprezzare, partendo da Devil May Cry e proseguendo per una marea di titoli dalle meccaniche raffinate e innovative che hanno costretto la stampa a coniare la categoria Stylish Action.
Come ogni titolo di Kamiya, Bayonetta ricompensa il giocatore che gioca alla perfezione, conferendo valutazioni per i vari capitoli in base al tempo impiegato, ai danni subiti, agli oggetti usati, al numero di morti e alle combo utilizzate.
Volendo metterla solo sul piano di completamento della storia, Bayonetta non è nemmeno troppo proibitivo. Il numero di tentativi a disposizione per completare un capitolo sono illimitati, così come gli oggetti utilizzabili (se acquistati o creati), e la conquista del trofeo pietra diventa solo questione di tempo. La questione cambia radicalmente se si decide di giocare cercando di ottenere il miglior punteggio possibile.
Saremo chiamati a darci da fare tra sfide e combattimenti sempre più assurdi e impegnativi mente cercheremo di padroneggiare tutte le combo possibili e le diverse armi che sbloccheremo (se saremo abbastanza bravi da riuscirci). Finito il gioco, inoltre, avremo accesso alla modalità difficile e, fidatevi, il livello di sfida si alza nettamente rispetto alla modalità normale.
A proposito delle combo, avremo accesso ad un numero sempre maggiore di possibilità grazie alle diverse armi equipaggiabili ma, soprattutto, grazie alle diverse abilità acquistabili da Rodin.
Se inizialmente avremo libertà di scelta su cosa sbloccare, finiremo col cercare di avere accesso a tutte le tecniche possibili per poter portare a termine combattimenti sempre più spettacolari nel minor tempo possibile e nel miglior modo possibile.
Questa è la base di un combat system frenetico e raffinato che ci chiederà di dare sfogo a tutta la nostra calma per eseguire attacchi quanto più vari possibili mentre premia schivate all'ultimo momento con l'attivazione del Sabbat Temporale, un tempo rallentato in cui poter prendere un attimo fiato mentre diamo sfogo alle nostre combo preferite su nemici inermi.
Anche la storia, per quanto non sia chissà quanto articolata, non delude il giocatore desideroso di scoprire quanto possibile sul mondo di gioco.
Risvegliatasi da un profondo sonno, Bayonetta è a caccia dei suoi ricordi e la sua ricerca la porterà a Vigrid, una città fittizia simil-europea. Qui i riferimenti alle Streghe Umbra e agli Saggi di Lumen si faranno sempre più presenti.
Secondo quanto raccontato, i due clan avevano il compito di custodire e proteggere due gemme, gli occhi del mondo, capaci di alterare il tempo stesso e plasmare l'universo se usati assieme. Per evitare qualsiasi tentazione, i saggi e le streghe non avevano diritto a contatti prolungati, ma la nascita di una figlia di luce e ombra e la seguente caccia alle streghe ha portato le due fazioni all'estinzione.
Questo è solo un accenno di quello che si può trovare sotto il primo strato di Bayonetta. In questo titolo c'è una gran cura e approfondite caratterizzazioni per il mondo di gioco e per il suo background, arrivando addirittura a creare un linguaggio per i nemici angelici.
Ovviamente, per quanto spettacolare sia, questo gioco non è affatto esente da difetti.
A parte una difficoltà mal bilanciata tra le varie impostazioni (con Novizio e Facile troppo semplici e con l'infelice scelta di automatizzare le combo) e una mappatura di tasti che non permette di mantenere il target su un nemico senza farsi crescere delle dita in più, la pecca più grossa è sicuramente la gestione della telecamera.
Per quanto non si presentino spesso, capita che movimenti strani o posizionamenti in angoli cechi spingano la telecamera a ruotare in maniera inaspettata, facendoci fallire una schivata o un atterraggio su una piattaforma. Ripeto: non accade spesso ma è una cosa frustrante da subire.
Altro piccolo problema, se vogliamo chiamarlo così, è l'eccessiva velocità dei caricamenti che non permette di testare le varie combo con libertà... se solo più giochi avessero di questi difetti! Infine, mia piccola aggiunta, sarebbe stato bello avere la scheda sd del primo titolo anziché il codice per il download digitale, ma di questo ci si deve accontentare.
A parte questo, Bayonetta è un gioco dallo stile inconfondibile, con un personaggio forte e indipendente e con una tamarraggine inarrivabile ma accoppiata a combattimenti frenetici, ad un combat system raffinato e ad un mondo creato a dovere. Se non avete anvora avuto modo di giocare questa perla di Kamiya e Platinum Games, non vi conviene farvela scappare ancora.
lo so, è a Novizio, ma almeno ci si prova! |
PS: Tutte le immagini di questo post sono state scattate in modalità handheld, tra un viaggio in treno e l'altro!
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