Le avventure con la giacca rosa - Lupin III terza serie

È passato un po' di tempo dall'ultimo post sulle serie di Lupin III, tempo che ho impiegato in altri progetti e per vedere la terza infornata di puntate televisive, identificate dalla giacca rosa. Complice il suo nuovo stile, la serie non ha ottenuto il successo sperato, ma è stata seguita dal film La leggenda dell'oro di Babilonia, del 1985, tra i più censurati del franchise. La scarsa qualità del film e della serie hanno portato una pausa del personaggio di dieci anni dalle sale cinematografiche, Le profezie di Nostradamus è del 1995, e di ventisette anni da progetti seriali (quarta serie di cui parleremo un'altra volta). Come mai la giacca rosa non è riuscita a sfondare?

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Davvero inutile girarci attorno: la prima cosa che salta all'occhio è il diverso stile dei personaggi. Tra forme deformi e abiti appariscenti, sembra di avere a che fare con una brutta copia del nostro amato ladro. Il motivo di questo cambio di direzione artistico è che questa terza serie è nata dalle ceneri di un altro progetto, Lupin VIII, stroncato per motivi di diritti. Pur di non buttare gli studi fatti per questa ipotetica serie ambientata qualche generazione più in là, è stato deciso di riciclare il tutto in questa terza prova per la televisione. Come già detto, la scelta non è stata delle più felici non c'è stato modo di rimediare a questo orrore nonostante si sia tentato di aggiustare il tiro durante la serie stessa. Anche nel film La leggenda dell'oro di Babilonia si è scelto di riportare il vestiario a dei colori meno eccentrici e i personaggi a fattezze più normali (tranne per Fujiko), come ad ammettere di aver decisamente sbagliato. Al contrario dello stile, le animazioni subirono un immancabile miglioramento sia a livello di fluidità che di complessità, rendendo la visione di queste puntate molto piacevole per gli occhi dell'epoca e apprezzabili per gli spettatori odierni.

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Salvate le animazioni, e ovviamente la colonna sonora, la colpa dello scarso successo di questa terza serie non è solo dello stile. La stagione dalla giacca rosa conta cinquanta episodi, diversamente dagli oltre centocinquanta della giacca rossa, ma con trame e toni a tratti opposti: mentre la prima serie proponeva episodi seri e la seconda episodi caricaturali, la terza serie si è posta nel mezzo senza combinare i due stili, ma alternandoli nelle diverse puntate. Ogni episodio si svilupperà in maniera diversa, portando avanti una storia complessa al punto giusto o una storia demenziale e frivola, disorientando lo spettatore con temi a tratti volti ad un pubblico maturo e a tratti ad un pubblico di bambini. Questa mancanza di una scelta decisa sul tono da usare ha causato una mancanza di un pubblico a cui proporsi e, di conseguenza, ad un fallimento abbastanza prevedibile. Un peccato, considerando che alcune puntate sono decisamente apprezzabili.

Lo stile poco apprezzabile e le storie estremamente altalenanti tra qualità e genere hanno portato questo terzo tentativo ad essere l'ultimo, almeno per un bel po'. Per riportare il fanchise alle sue originali potenzialità ci sono voluti film e speciali tv che facessero dimenticare questo strafalcione e una quarta serie coraggiosa sotto molti punti di vista. Per quanto ci siano episodi nettamente migliori rispetto alla giacca rossa, questa terza stagione è decisamente da dimenticare, con problemi ed errori che coprono di prepotenza quel poco che ha da offrire.

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