Complici le festività, ho concluso solo ora la seconda stagione di The Librarians e devo ammettere che è stata molto piacevole da guardare. Poche premesse e tante folli situazioni, si torna a seguire le avventure dei bibliotecari e del loro guardiano, pronti ad accogliere nuovamente la magia in questa nuova seconda stagione.
Ripartendo dalla fine della scorsa stagione, Flynn e Eve formano ormai coppia fissa mentre Jones, Cassandra e Stone si occupano da soli delle missioni che la biblioteca offre loro. Questa mancanza di affiatamento porta al sorgere dei primi problemi, accresciuti dai disordini che la biblioteca stessa sta subendo al suo interno e culminanti con l'arrivo del nuovo "cattivo" che ci farà compagnia per tutta la seconda serie: Prospero dal The Tempest di Shakespeare. Per quanto la questione con Morgana sia rimasta irrisolta dalla scorsa stagione, il personaggio non verrà nemmeno nominato nonostante il mondo sia ormai invaso dalla magia e nonostante Prospero si sia ingegnato per ottenere tutto il potere necessario a dominare il mondo. Un peccato, considerando il ruolo che Morgana avrebbe potuto avere ma, in cambio, Prospero evocherà per se una spalla maschile abbastanza intrigante e intelligente da far avere dei ripensamenti al Colonnelo Baird.
Come per la prima stagione, la trama non è esattamente l'elemento centrale della serie, seppur questa abbia cercato di mantenere l'attenzione alta sugli avvenimenti riducendo il numero degli episodi a se stanti e mantenendo un filo conduttore tra le dieci puntate che la compongono. Inoltre, è stata posta una maggiore cura sui personaggi principali, con picchi di episodi dedicati che permettono una loro maggior comprensione, e si nota chiaramente un miglioramento degli effetti speciali, non più palesemente finti e sicuramente più curati. Insomma, con la consapevolezza di una buona fetta di pubblico interessata, si è cercato di fare meglio sotto il più ampio ventaglio di aspetti possibili e i risultati sono stati ben più che apprezzabili.
The Librarians si conferma come una serie tv in grado di intrattenere con leggerezza e un pizzico di follia i suoi spettatori per i quaranta minuti che occupano le sue puntate. Con la ritrovata presenza di Flynn e con il ritorno di Stone, Cassandra e Jones sotto la guida di Baird, questa seconda stagione si è rivelata meglio riuscita rispetto alla prima e sicuramente molto più interessante rispetto ai film del franchise (sì, li ho rivisti tutti e no, non vale la pena parlarne). Un po' di fastidio me lo ha procurato Cassandra con la sua ferrata mania di aprire le mani prima di iniziare a viaggiare nel mondo della matemagica, ma vabbé, sarà una cosa mia.
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