Il lato oscuro delle serie tv - The Man in the High Castle Season 1

Mesi fa, quando lessi l'annuncio su di un adattamento televisivo di The Man in the High Castle (per noi La svastica sul sole) da parte di Amazon provai speranza e timore: l'unica altra serie tv prodotta da Amazon che mi sia trovato a vedere, Transparent, è stata per me una rivelazione e continuo ad apprezzarla e seguirla ma, d'altro canto, la moda di pescare a piene mani da libri, film, videogiochi, fumetti e quant'altro per produrre serie tv sta portando ad un mercato pieno di prodotti poco interessanti e privo di prodotti nuovi (un po' quello che sta succedendo per tutti i media). La mia speranza era che, per quanto la serie potesse allontanarsi dal libro, ne mantenesse lo spirito o, quantomeno, fosse un prodotto di qualità. Poi ho finito di vederla e parlare di delusione non è di certo sufficiente.

The Man in the High Castle Season 1 Cover Poster



The Man in the High Castle Nobusuke Tagomi John Smith
Prima di tutto voglio ricordare a chi non mi seguisse che, prima di iniziare la serie, ho preferito rileggere il libro in modo da poter fare un paragone basandomi su ricordi vividi anziché su ricordi datati e, purtroppo, è servito solo ad amplificare la pessima sensazione che la serie mi ha lasciato. Chiaramente, quando un opera si ispira ad un'altra non deve necessariamente seguire gli stessi sviluppi, anzi è spinta a prendere il meglio e svilupparlo in maniera differente per portare novità ed interesse anche per chi sia già a conoscenza della storia, ma la serie prodotta da Amazon non ha nemmeno cercato di identificare gli elementi migliori o adattabili e sviluppabili dell'opera madre e, di certo, non è minimamente riuscita a ricostruirne le atmosfere.

The Man in the High Castle Juliana Crain Frank Frink
Quando ho visto la puntata pilota non mi sono meravigliato o spaventato dalla conversione del libro La cavalletta non si rialzerà in un filmato e, pensandoci, ha più senso di quello che possa sembrare visto che trasporta il discordo del libro nel libro in film nel film, ma mi sono preoccupato per tutti gli altri cambiamenti che tendevano a far cadere quella mancanza di certezze tipica dei libri di Dick e della marcata differenza dei personaggi, nell'aspetto e nella caratterizzazione. In fin dei conti, però, il pilota è stato interessante e prometteva quantomeno una serie interessante... e questo dimostra quanto sia importante arrivare in fondo ad un opera prima di esprimersi.

The Man in the High Castle Joe Blake Sheriffo
Detto chiaramente: la prima stagione di The Man in the High Castle è una sottospecie di thriller spionistico, ambientato negli anni '60, scontato, incoerente e a tratti patetico che prende dal romanzo di Philip K. Dick a malapena l'ambientazione e i nomi dei personaggi, rimaneggiando tutto per portare sullo schermo roba già vista e già criticata. Arrivati alla terza puntata si ha già la certezza di avere a che fare con una serie vuota con personaggi palesemente senza spessore e costruiti su stupidi cliché acquisiti da media di scarsa qualità, iniziando la seconda parte della serie, tra la quarta e la quinta puntata, si passa alla rassegnazione. Seguire fedelmente La Svastica sul Sole sarebbe stato poco sensato, considerando la natura critica e intimamente legata alla realtà degli anni '60 in America, ma sarebbe stato preferibile allo scempio prodotto.

I difetti di cui la serie soffre e le differenze dal libro a cui è ispirato sono talmente tanti e sono talmente palesi che non ha senso darne un elenco. The Man in the High Castle è meno di un ombra di quello che sarebbe dovuto essere ed è ben lontano da quello che ci si aspettava, confermando la paura che, ormai, basta avere un nome forte in grado di attrarre nostalgici per produrre qualsiasi cosa. Bocciata su tutti i fronti e assolutamente sconsigliata e, se dovesse esservi piaciuta, sappiate che il libro sicuramente non vi piacerà.

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