Cavalieri d'oro di nuovo in vita - Saint Seiya Soul of Gold

Da aprile è iniziata la nuova (mini) serie sui Cavalieri dello Zodiaco - Saint Seiya dedicata ai mitici cavalieri d'oro, praticamente mai visti realmente in azione, intitolata Saint Seiya: Soul of Gold0 e pubblicata gratuitamente in streaming su YouTube sottotitolata in diverse lingue, tra cui la nostra (link al canale nel post). Ma i cavalieri d'oro non erano tutti morti? I pochi rimasti in vita non si erano sacrificati per permettere a Seiya e compagni di procedere verso i Campi Elisi? Beh, sì, ma Asgard aveva bisogno di loro, quindi...

Saint Seiya Soul of Gold poster cover




Saint Seiya Soul of Gold Aiolia
Il protagonista di questo spin-off è indiscutibilmente Aiolia (o Aioria o Ioria o come altro è stato chiamato negli anni) che si è risvegliato ad Asgard, senza sapere perché o percome. Il coraggioso Leo non impiega molto a scoprire che non è l'unico ad esser stato riportato in vita e realizza altrettanto velocemente che ci deve essere un motivo per il loro ritorno, grazie anche alla piccola e indifesa Lithia che si preoccupa di spiegare la situazione e chiedere l'aiuto del cavaliere contro il malvagio ma all'apparenza magnanimo Andreas. Il fatto che questa serie si basi sull'anime più che sul manga e che si ponga anche come seconda saga di Asgard ci è chiaro dal momento in cui ci viene nominata Hilda e sarà effettivamente collegata alla serie precedente tramite i nuovi "Cavalieri" di Asgard e i loro conti in sospeso.

Sinceramente, per quanto riguarda l'aspetto generale, la serie si presenta davvero bene: le animazioni, sono ben fatte e piacevoli nel complesso, soprattutto considerando che Soul of Gold è uno spin-off realizzato per il web, con colori brillanti e risoluzione HD. Anche il design dei personaggi è piuttosto apprezzabile, sia per i cavalieri conosciuti che per le nuove aggiunte, a parte qualche cliché solito di Saint Seiya, le nuove Armature Divine, ad essere onesti, sono maestose e non credo ci sia da lamentarsi nemmeno sulle nuove armature di Asgard. Se si può essere soddisfatti delle apparenze, ci pensa la trama a far storcere il naso.

Saint Seiya Soul of Gold Death Mash Aphrodite
Di per se, Soul of Gold segue la struttura classica di TUTTE le serie dei cavalieri, con nemici fortissimi, cosmo da espandere oltre i limiti estremi dell'universo conosciuto, stanze da conquistare una alla volta e un mega boss potent-cattivissimo ad attendere i sopravvissuti alla fine della corsa. Praticamente nulla di nuovo. Inoltre, vorrei tanto sapere perché, per la costellazione dei Gemelli, è stato riportato in vita Saga e non Kanon, e tanto che ci siamo, perché non riparare il corno dell'armatura del Toro, ma vabbé, almeno sono riusciti a rientrare nella trama della serie con l'ultimo, stupidissimo episodio. Si potrebbe pensare che, finalmente, potremmo essere in grado di vedere i dodici cavalieri d'oro combattere a livelli elevatissimi come mai ci era capitato prima d'ora, ma la realtà è leggermente diversa: siccome questa serie ha lo scopo principale di vendere la nuova linea dei God Cloth e di creare hype per il nuovo videogioco (Saint Seiya: Soldiers' Soul), vedremo sì i cavalieri d'oro alle prese con scontri difficilissimi, ma il più delle volte si risolveranno con un singolo attacco con la nuova armatura divina.

Saint Seiya Soul of Gold Aldebaran Dokho
Sorvolando sul fantastico inglese nipponico (il titolo corretto dovrebbe essere Gold Souls), vorrei spendere due parole sull'adattamento italiano: la cosa che rendeva davvero epica la serie animata erano i fantastici dialoghi, resi epici da ogni singola battuta, cosa che permetteva di sorvolare sull'assenza dei nomi dei cavalieri e delle loro tecniche ma chi si è occupato della traduzione di Soul of Gold si è ben visto dall'applicare questo tipo di adattamento, troppo complesso, mentre ha ben pensato di mantenere i nomi imposti all'epoca. Così facendo quasi tutte le tecniche dei vari cavalieri sono rimaste "Per il Sacro X". Sinceramente, questo attaccamento ad un adattamento italiano realizzato decenni addietro in questo modo più per incapacità di traduzione e ostruzione sui nomi stranieri che per scelta stilistica è ormai ingiustificabile, soprattutto considerando che in tutti i manga più recenti della serie è stato eliminato questo stesso discorso. Almeno quasi tutti i nomi dei cavalieri sono rimasti quelli originali.

Insomma, Saint Seiya Soul of Gold non aggiunge nulla di nuovo ai personaggi e alla serie, se non i nuovi God Cloth, e riesce a portare avanti la solita trama con svolte strane e momenti sentimentali senza troppo senso. I difensori di Asgard e le divinità stesse di questa sacra e fredda terra sono semplicemente prive di orgoglio e patriottismo considerando il loro ricorrere ai cavalieri d'oro e la disponibilità di Odino a prestare la sua armatura divina. Di certo non è un must, nemmeno per gli appassionati, ma può essere un passatempo piacevole per chi cerca qualcosa di non troppo impegnativo. Continuo a sognare la terza stagione di Lost Canvas.

PS: dimenticavo di lasciare il link alla serie quindi eccovi la playlist con tutti gli episodi.

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