Grazie ad un regalo "particolare", ora sono in grado di godermi il gaming su dispositivi mobili. Preso dalla voglia di giocare nuovità, ho colto al volo l'occasione dell'uscita del nuovo titolo di Tomb Rider Lara Croft, che cerca di prendere la sua fetta di giocatori casuali per partitine da pochi minuti (a volte pochi secondi). Così ho installato Lara Croft: Relic Run e mi sono preparato alla fuga tra le rovine... frustrante è la parola che leggerete più spesso tra le prossime righe.
La prima cosa che si nota in questo titolo è la mancanza di una buona ragione (se non quella di fare soldi, ovviamente): Lara ci aspetta alle porte di alcune rovine e inizierà a correre non appena toccheremo lo schermo... ma perché? Nessuno la insegue e non deve fuggire da nulla, almeno all'inizio, quindi perché correre alla ricerca di antiche reliquie anziché esplorare con calma la zona? Perché inciampare in una radice d'albero dovrebbe risultare istantaneamente letale? E perché delle scarpe con punta di metallo, in grado di non farti perdere il controllo, dovrebbero distruggersi alla fine di una corsa? Va bene, mi sto fissando su un punto che, ovviamente, non è importante per un casual game, quindi passiamo al game play.
Come detto, Lara correrà attraverso delle strane rovine, su tre binari distinti, alla ricerca di indizi per trovare antichità e, durante questa corsa, sarà nostro compito evitare insidiose trappole tramite i classici controlli di Temple Run, scorri in basso per abbassarti, in alto per saltare e lateralmente per cambiare binario di corsa, a cui è stato aggiunto il parkour per evitare determinati intralci (da riconoscere al volo per non finire schiantati contro una roccia o simili). La classica sessione di fuga viene spezzata da cambi di zone, come corsa sul fianco di una montagna, e viene intervallata da sessioni in cui i nostri nemici ci attaccheranno e saremo costretti a sparare, toccando lo schermo, per liberarcene. In tutto questo, raggiunta una certa distanza, verremo attaccati da un T-Rex che dovremo combattere mentre ci offre nuove trappole da evitare e mentre cerca di divorarci. La sezione Boss è diversa da quella dei normali nemici (se il T-Rex ci prende, siamo morti), ma non dura poi molto. Quantomeno ci da un motivo reale per continuare a correre. Graficamente parlando, il gioco è ben curato e piuttosto piacevole da guardare, ma questo pregio limita notevolmente i dispositivi su cui può essere giocato.
Il gioco presenta dei comandi non propriamente precisi (sono morto più di una volta per una cattiva interpretazione del gesto) che rendono difficile il gioco in caso di impossibilità ad appoggiare il dispositivo su un qualsivoglia supporto. Inoltre, la scelta di sviluppare il gioco in orizzontale e non in verticale complica parecchio il compito di sopravvivere considerando la visuale limitata dovuta all'impugnatura. L'interfaccia è molto poco intuitiva, con l'impossibilità di leggere i propri record o di scoprire quanti indizi sono necessari per trovare una nuova reliquia, e viene lasciato un enorme spazio alla voce negozio, cercando di obbligare il giocatore ad acquisti massicci. Giocarci con l'intenzione di godersi il titolo senza necessariamente pagare è frustrante e noioso, considerando la presenza di un unico stage ripetibile prima di riuscire sbloccare il secondo tramite il rinvenimento di reliquie (praticamente impossibile) o tramite pagamento. Inutile dire che nel gioco sono presenti due valute distinte, entrambe acquistabili, dove una è reperibile in game con relativa facilità mentre l'altra è estremamente rara ed è quella richiesta per sbloccare nuovi contenuti. Oltre tutto, il gioco è sviluppato per ruotare attorno a Facebook e, per poter godere delle piene funzionalità (ossia per subire un'ulteriore rottura di scatole ed essere obbligati a pagare per annullarla) sarete costretti ad associare il titolo al vostro account.
Lara Croft: Relic Run è un titolo decisamente brutto, se non per l'aspetto, palesemente concepito per obbligare, e non invogliare, i giocatori al pagamento. Come se non bastassero le limitate possibilità di gioco e la difficoltà elevatissima a cui si va in contro con il gioco gratuito, il titolo propone continuamente annunci pubblicitari, a volte anche per "permetterci" di riportare in vita Lara dopo una caduta inaspettata. Che la filosofia di sviluppo giochi freemium sia una terribile trappola in cui si trovano i titoli odierni lo sapevamo già, ma quando si ha a che fare con giochi così frustranti e ripetitivi mi viene da pensare che, ormai, non ci si provi nemmeno più a sviluppare qualcosa di divertente. Sinceramente, in giro c'è molto di meglio a livello di gameplay senza doversi scostare dal tipo di gioco.
Come detto, Lara correrà attraverso delle strane rovine, su tre binari distinti, alla ricerca di indizi per trovare antichità e, durante questa corsa, sarà nostro compito evitare insidiose trappole tramite i classici controlli di Temple Run, scorri in basso per abbassarti, in alto per saltare e lateralmente per cambiare binario di corsa, a cui è stato aggiunto il parkour per evitare determinati intralci (da riconoscere al volo per non finire schiantati contro una roccia o simili). La classica sessione di fuga viene spezzata da cambi di zone, come corsa sul fianco di una montagna, e viene intervallata da sessioni in cui i nostri nemici ci attaccheranno e saremo costretti a sparare, toccando lo schermo, per liberarcene. In tutto questo, raggiunta una certa distanza, verremo attaccati da un T-Rex che dovremo combattere mentre ci offre nuove trappole da evitare e mentre cerca di divorarci. La sezione Boss è diversa da quella dei normali nemici (se il T-Rex ci prende, siamo morti), ma non dura poi molto. Quantomeno ci da un motivo reale per continuare a correre. Graficamente parlando, il gioco è ben curato e piuttosto piacevole da guardare, ma questo pregio limita notevolmente i dispositivi su cui può essere giocato.
Lara Croft: Relic Run è un titolo decisamente brutto, se non per l'aspetto, palesemente concepito per obbligare, e non invogliare, i giocatori al pagamento. Come se non bastassero le limitate possibilità di gioco e la difficoltà elevatissima a cui si va in contro con il gioco gratuito, il titolo propone continuamente annunci pubblicitari, a volte anche per "permetterci" di riportare in vita Lara dopo una caduta inaspettata. Che la filosofia di sviluppo giochi freemium sia una terribile trappola in cui si trovano i titoli odierni lo sapevamo già, ma quando si ha a che fare con giochi così frustranti e ripetitivi mi viene da pensare che, ormai, non ci si provi nemmeno più a sviluppare qualcosa di divertente. Sinceramente, in giro c'è molto di meglio a livello di gameplay senza doversi scostare dal tipo di gioco.
Nessun commento:
Posta un commento