Famiglie precarie mai nate - Fuga dal call center

Tramite uno strano giro tra pagine facebook e wikipedia, ho scoperto questo film di denuncia sociale i cui elementi che maggiormente mi avevano convinto a recuperarlo sono stati la colonna sonora e la presenza di determinati attori nel cast. Ieri sera sono riuscito a vederlo e mi sono trovato a seguire una rappresentazione di una realtà opprimente e scoraggiante posta in modo divertente e romanzata al punto giusto. Fuga dal call center: un film che, visto oggi, sembra quasi un horror ottimistico.

Fuga dal Call Center poster cover




Fuga dal Call Center Marzia
La storia ci parla di Gianfranco e Marzia, due studenti universitari che non hanno nessuno su cui appoggiarsi se non loro stesso. Mentre Marzia cerca di laurearsi in giornalismo, Gianfranco completa il suo ciclo di studi in vulcanologia (laureato con lode) e, per potersi permettere di convivere, accetta di offrire il proprio lavoro ad un call center. Da qui, la commedia inizia a presentare risvolti surreali, portandosi a metà tra un documentario e un film di denuncia: il lavoro di entrambi non basta per sopravvivere e la coppia è costretta a cercare doppi lavori e a coprire doppi turni, lasciando poco spazio per la vita stessa e scavandosi la strada verso litigi e incomprensioni.

Fuga dal Call Center Gianfranco cubicolo
Il film di Federico Rizzo fotografa la realtà dei call center in tutta la loro violenza: lavoro degradante e sottopagato, mancanza di considerazione, impossibilità di sbocchi e rischio di rimanervi invischiato a vita. La storia del film viene frammezzata da interviste a veri "operatori", pronti a descriverci quello che vivono o hanno vissuto nel mondo del telelavoro. Anche se queste pause dal racconto finiscono con lo spezzare il ritmo, sono necessarie per chiarire che nulla di quello che si sta raccontando è inventato o esagerato. Inoltre, il film è stato distribuito nel 2009 e prodotto nel 2008 e, a distanza di anni dalla realizzazione, la situazione reale si è aggravata ulteriormente con call center che aprono e chiudono a velocità preoccupante e con "paghette" decisamente più basse, accreditate a mesi di distanza oppure mai pagate.  In queste condizioni, si riesce a stento a restare a galla, figuriamoci a far nascere qualcosa di più di una convivenza.

Fuga dal Call Center Gianfranco
Mettendo da parte la denuncia sociale, anima e ragione d'essere del lavoro di Rizzo, il film è ben realizzato nonostante i pochi mezzi a disposizione e conta sulla presenza di personaggi conosciuti ai più, tra cui Natalino Balasso e Tatti Sanguineti. Per la colonna sonora, hanno partecipato Caparezza, I tre allegri ragazzi morti e Peppe Voltarelli, questi ultimi presenti anche come attori. Il tentativo di raccontare la realtà attraverso scene folli e surreali è perlopiù riuscito, anche se alcuni passaggi risultano strani e quasi incomprensibili, creando situazioni fuori dal mondo che, ai nostri giorni, non sembrano, e non sono, nemmeno così improbabili.

In definitiva, un film audace e significativo che riesce, nel complesso, a superare i suoi difetti e a portare a galla una realtà non sempre conosciuta e spesso creduta fasulla. Per me, è sicuramente da vedere.


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