La guerra vista dalla bocca di un drago - The Dragon Dentist

Sapete quando vi trovate sempre d'avanti lo stesso anime, pensate sarà terribile ma c'è qualcosa che stranamente vi attira? Qualcosa di cui avete letto la sinossi (scritta da non si sa chi a questo punto) e che non sembrava interessarvi, eppure quello stile così diverso sembra nascondere qualcosa di possibilmente interessante? Ecco, questo è stato il rituale si corteggiamento avvenuto tra me e The Dragon Dentist, ONA diviso in due episodi che dal titolo sembrava terribile... e invece...

The Dragon Dentist ONA poster cover





The Dragon Dentist è l'adattamento dell'omonimo cortometraggio ideato da Ōtarō Maijō e diretto da Kazuya Tsurumaki per il Nihon animator mihon'ichi di Hideaki Anno, riproposto con un maggior respiro grazie al maggior minutaggio a disposizione e con lo stesso Anno nel ruolo di produttore esecutivo.

The Dragon Dentist ONA Nonoko Bell
Se il nome di Tsurumaki non vi dice nulla, sappiate che è il protetto di Hideaki Anno e che lavora con il maestro dai tempi di Evangelion (e questa vicinanza si nota in The Dragon Dentist) e che ha già diretto quel fantastico esperimento che è stato FLCL.

In un mondo simile a quello della prima metà del '900, due paesi confinanti sono in guerra tra loro. Nonostante uno dei due possa contare sulla presenza di un drago (?!) tra le sue fila, le sorti del conflitto sembrano pendere maggiormente verso la fazione avversaria.

Avere un drago come arma da guerra, in fondo, non basta affatto. Per regolarne la presenza in tempo di guerra, sono state preparate delle regole proprio come per le armi atomiche o per le forme di tortura. Inoltre, il punto debole di queste maestose bestie sono i loro denti, influenzati dagli eventi del mondo esterno.

The Dragon Dentist Drago
Nonoko è una giovane dentista che lavora ogni giorno proprio per combattere eventuali rotture o corruzioni. Durante un giorno come tanti altri, sarà lei a trovare Bell tra i denti del drago, morto in guerra tra le fila della fazione nemica e rinato per servire il compito di dentista.

Il giovane, inizialmente diffidente, dovrà adattarsi alla nuova vita a contatto con l'enorme besta, mentre Nanako cercherà di formarlo e di farlo adattare alla nuova vita. Ogni equilibrio raggiunto, però, non è destinato a durare e la vita dei due ragazzi sarà ancora sconvolta dalla guerra.

Nonostante le premesse (no, non i dentisti dei draghi ma i due paesi in guerra) possano sembrare qualcosa di ormai abusato, ciò che rende particolare The Dragon Dentist è prendere una storia adulta e piuttosto coerente, porne lo sviluppo nelle mani di due giovani ragazzi e contaminarla qua e là con elementi da shonen classico.

The Dragon Dentist morte di Nanako
Seguire Bell mentre apprende della vita sul drago non potrebbe essere più naturale. Anche noi, come lui, veniamo da un mondo diverso, anche noi non sappiamo nulla della vita tra i denti e i demoni delle carie e anche noi siamo curiosi di sapere come sia possibile che un drago interagisca in questo modo col mondo sottostante.

La cura posta nella realizzazione di questo mediometraggio è qualcosa di meraviglioso. Le animazioni sono fluide e ben realizzate, i colori hanno la giusta saturazione per l'ambientazione e gli elementi in computer grafica sono ben integrati e ben realizzati, tanto da non risaltare quasi mai. Il ritmo della narrazione, inoltre, è ben dosato e la storia è ben divisa in due parti distinte, ognuna con il suo peso e la sua diversa attenzione ai personaggi chiave.

Giudicando dall'unica sequenza montata, durante l'addestramento di Bell, sarebbe stato facilmente possibile trasformare l'intero ONA in una breve serie shonen ma, per fortuna, non è stata questa la strada intrapresa e il risultato è quello di un'opera molto godibile e con il suo tocco di diversità (anche se un po' troppo familiare per gli amanti di Neon Genesis Evangelion).

Insomma, The Dragon Dentist è un prodotto di animazione che sa attirare l'attenzione e sa proporre una storia quantomeno interessante in un mondo fittizio a metà tra il Giappone e l'Europa. Forse non un capolavoro indiscusso, ma sicuramente qualcosa che vale la pena consigliare.

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