Sempre alla ricerca di tempo per recuperare le perle che mi sono sfuggite nel tempo, grazie ad un forte suggerimento ho recuperato Ex Machina, film fantascientifico di Alex Garland alla sua prima prova alla regia e già scrittore di successo e sceneggiatore per l'amico Danny Boyle. Il film, quasi su un presente già in atto, è semplicemente qualcosa di sbalorditivo che merita attenzione e plausi.
Caleb Smith è un giovane programmatore che ha vinto la lotteria aziendale per poter conoscere il grande guru della tecnologia a capo dell'impresa per cui lavora, la BlueBook, e responsabile del motore di ricera di magior successo in circolazione.
Giunto nella segreta e isolata villa di Nathan Bateman, Caleb scopre di poter partecipare ad una sorta di valutazione della nuova intelligenza artificiale creata da Nathan, sovvertendo le premesse del Test di Turing.
Non ci vorrà molto tempo prima che Caleb inizi a essere turbato da Ava, l'AI in corpo meccanico femminile con cui dovrà interfacciarsi, e verrà posto davanti ad un bivio quando la giovane creatura chiederà aiuto per evadere dalla sua prigionia.
Abbiamo a che fare con una sitauzione in grado di generare dubbi, paure e insicurezze nell'animo umano, in una sceneggiatura che poco ha da invidiare dai lavori di Philip K. Dick e che affida tutto al senso di smarrimento che noi e i protagonisiti delle vicende finiamo per provare.
Nulla può indicarci se quello che Caleb, Nathan o Ava hanno e stanno facendo sia giusto o meno e, man mano che le situazioni si evolvono, finiamo col provare sempre più paura per quella che sembra essere una prigione (mentale e fisica) senza uscita.
L'intero film si svolge, infatti, nella tenuta di Nathan Bateman, freddo e folle genio con accesso alla più grande mole di dati mai avuta a disposizione grazie alla sua stessa azienda. Pragmatico e distaccato, la sua stessa natura viene evidenziata dalla sua grande e gelida casa, impossibile da abbandonare per la durata del test.
Dall'altra parte si impone invece Ava, triste e bisognosa d'aiuto. Oltre alla classica necessità di definire cosa ci rende umani per poter escludere o includere una AI apparentemente senziente (e, per estensione, qualsiasi entità senziente), ci troviamo a dover decifrare le intenzioni dell'entità sintetica, in possesso sempre e comunque di conoscenze che non possiamo definire e di un forte desiderio di libertà.
In questo gioco tra manipolatori, Caleb, Nathan e Ava agiscono tutti cercando il proprio personale interesse, senza scoprire le proprie carte. Soprattutto Caleb si trova al centro delle influenze degli altri due, unico a giocare a carte scoperte e alla ricerca di una risposta per il proprio dilemma.
A rendere l'intera esperienza ancor più reale ci sono gli effetti speciali, semplicemente perfetti e fondamentali per dare vita al corpo meccanico di Ava mentre le si permette di mantenere e emanare femminilità pur senza nascondere il freddo guscio di metallo che identifica come corpo.
Con uno sviluppo che tiene incollati fino alla fine, incerti su quella che sarà la conclusione, e con un'ambientazione a dir poco perfetta, Ex Machina è un film semplicemente straordinario. Impossibile non apprezzare, in ogni suo aspetto, l'intera opera creata da Alex Garland, assolutamente da vedere e consigliare. Fidatevi, vivete questa esperienza.
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