Boku dake ga inai machi - Erased

Con una stagione anime autunnale così deprimente, mi sono rifugiato in quella che doveva essere una certezza e ho recuperato Erased (titolo originale Boku dake ga inai machi - La città in cui io non ci sono). Finito l'anime sono passato al manga e la cosa mi ha dato una visione un po' più ampia sull'opera e ne voglio parlare con voi.

Boku dake ga inai machi - Erased poster cover




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Satoru Fujinuma è un mangaka che punta alla serializzazione stabile presso una grande rivista. Mentre cerca di realizzare il suo sogno, il ragazzo lavora part time presso una pizzeria assieme a Airi Katagiri. Oltre alla normalità, Satoru si trova occasionalmente in loop temporali in cui è costretto a scoprire cosa c'è che non va per cambiarla e poter andare avanti. Questi fenomeni, che lui chiama Revival, hanno normalmente un intervallo di pochi minuti e operano quasi da déjà vu, riportando la coscienza del ragazzo indietro nel tempo. Dopo aver rinvenuto sua madre accoltellata ed esser stato accusato dell'omicidio, Satoru cade vittima (quasi consciamente) di un revival che lo riporterà indietro di vent'anni (all'età di 8 anni), periodo in cui una sua compagna di classe scomparve per poi essere ritrovata senza vita alla fine dell'inverno. Satoru si convince che, per poter salvare la madre e tornare nel presente, dovrà evitare che la piccola Kayo diventi la prima vittima di un rapitore e assassino seriale.

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La trama è abbastanza interessante e l'elemento sovrannaturale del "tornare indietro" diventa quasi la scusa per prendere in mano il caso della bambina scomparsa da parte di un bambino con la mente e la personalità di un ragazzo adulto. Eliminato il "Butterfly Effect" (rappresentato nell'anime dall'apparizione di una farfalla luminosa e nel manga dal suono dokun in una tavola o vignetta in negativo), quello che resta è una situazione simile a quella che potrebbe avere Detective Conan, ma con una maggiore realisticità nell'approccio, minori situazioni surreali (stranamente) e una coerenza riguardo alla conoscenza del protagonista e dei vari personaggi. C'è da dire che, più che un giallo, Erased si pone quasi come un thriller / slice of life in quanto l'elemento investigativo è quasi assente in favore di un tentativo di Satoru di salvare i suoi amici avvicinandosi a loro il più possibile, cosa che non aveva fatto nella sua precedente infanzia. Lo scoprire il colpevole (abbastanza scontato sin dall'inizio della vicenda, con continui momenti che confermano e sviano i sospetti) è solo un obbiettivo secondario, come quello di scagionare Yuuki dalle accuse nei suoi confronti, che viene a rendersi necessario solo in un secondo momento, quando sembra che lo scopo di Satoru sia venuto meno e quando l'opera entra in una fase un po' sotto tono e altrimenti priva di uno scopo.

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Mentre il manga di Kei Sanb si presenta con uno stile e un character design quasi tardi anni novanta, seppur con una divisione delle tavole stranamente schematica, l'anime de A-1 Pictures svecchia un po' il tratto del mangaka, pur mantenendo i tratti peculiari dei personaggi (mantenuti realistici e privi di tratti esagerati). Ovviamente, le differenze tra l'adattamento animato e i capitoli serializzati non si limitano a questo e comprendono dinamiche differenti con il manga, che ha diverse scene in più rispetto a quelle adattate, e l'anime, che rende più dinamicamente le situazioni frenetiche, con animazioni molto piacevoli nel suo complesso e che aggiunge bande nere a tagliare l'immagine per differenziare il presente dal passato. Senza fare spoiler sulla storia e i suoi risvolti, ho trovato molto interessante e coerente la prima parte, un po' lenta la seconda e un po' triste la scelta di ricorrere ad una parte finale alla Death Note, con i protagonisti della vicenda intenti in una battaglia di previsioni e intelligenza, per poi arrivare ad una scena finale creata solo per compiacere. Praticamente per niente approfondito il "Butterfly Effect" e le differenze che il presente può avere a seguito di cambiamenti nel passato e usato solo come espediente narrativo.

Nel complesso, Erased è un'opera molto interessante e piacevole, in grado di portare il lettore / spettatore a investire emotivamente nella storia, lontana dalle solite trame trite e ritrite. Per un anime di 12 episodi, licenziato dalla Dynit, e un manga di 8 volumi, edito da Star Comics, il risultato non è affatto male e il senso di soddisfazione che lascia è sicuramente un buon segno.

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