L'assurda realtà di tutti noi - Scott Pilgrim

Sono sempre stato un fan della serie Scott Pilgrim, anche se l'ho conosciuta per via dell'allora imminente film, salvo leggere velocemente e in inglese tutti i fumetti prima di vederlo. Inutile dire che sono state più le cose che mi sono perso che quelle che ho apprezzato in una lettura così veloce e affannosa e mi ero ripromesso di recuperarli, magari in inglese, magari attendendo la pubblicazione della versione a colori. Poi mi è stato regalato il primo volume della Rizzoli Lizard e, nel giro di tre anni, lo hanno seguito tutti i suoi fratelli. Mi sono preso il mio tempo e ho letto tutta la serie con la dovuta attenzione e mi ha stupito quanto la serie possa prestarsi a diverse chiavi di lettura, alcune suggerite altre no, e quanto possa essere più vicina alla realtà di quanto non possa sembrare a prima vista.

Scott Pilgrim cover comics copertine fumetti




Scott Pilgrim Kim Pine sparo in testa
Scott Pilgrim è un 23enne con la passione per la musica, i videogiochi e i fumetti, piuttosto sciocco e distratto e senza alcuna voglia di lavorare. La sua vita sta appena iniziando a riprendersi dopo la rottura con "colei che non può essere nominata" e Scott ha iniziato ad uscire con Knives Chau, dolce e ingenua liceale, quando appare Ramona Flowers, ragazza americana da poco trasferitasi in quella misteriosa terra che è Toronto, Canada. La nuova arrivata inizia ad ossessionarlo fino al punto di renderlo più distratto e svogliato di quello che non sia già ma, con tenacia e persistenza, Scott riesce a convincere Ramona ad uscire con lui. Da qui fa la sua comparsa Matthew Patel, primo di sette ex malvagi facenti parte della Lega dei malvagi ex, decisi a decidere della vita sentimentale di Ramona. Scott sarà costretto a combattere e sconfiggere tutti e sette gli ex di Ramona se vorrà continuare ad uscire con la ragazza ma, come è giusto che sia, le relazioni non si riducono solo a questo.

Scott Pilgrim Sex Bob-Omb esibizione Knives
Parlandoci chiaramente, la trama di Scott Pilgrim è decisamente poco interessante e lo fa sembrare un fumetto in grado di concludersi facilmente in pochi capitoli e decisamente non in grado di intrattenere, ma non è questa la realtà: Bryan Lee O'Malley, autore della serie, ha preso ispirazione per il suo lavoro dai suoi comics e shonen preferiti e si nota facilmente che non è stata solo la trama a venirne contaminata. Lo stile dell'autore si pone come una via di mezzo tra il manga giapponese, con tavole dinamiche e con l'uso dei retini, e i fumetti indipendenti dell'underground americano, soprattutto visibile nello stile dei personaggi. La serie, quindi, è partita come un concentrato di azione frenetica e folle ma si è evoluta in uno slice of life piuttosto interessante, con un'enormità di personaggi secondari dal proprio carattere e con la propria vita, con una comicità sopra le righe e piena di rimandi, così come i vestiti o gli elementi ambientali, a fumetti, videogiochi e gruppi musicali. Inoltre, man mano che la storia procede, l'elemento folle lascia il passo agli avvenimenti della vita reale, come le rotture, i traslochi, il cambio di comitive o di posti in cui passare le serate, che rafforzano le figure dei personaggi secondari rendendoli più reali che mai.

Scott Pilgrim Lavoro
La forza di Scott Pilgrim sta proprio in questo, nella sua capacità di coinvolgere il lettore per uno dei suoi aspetti reali e tangibili, descrivendo situazioni in cui sicuramente saremo passati e rendendole reali in un fumetto che costantemente rompe le barriere col lettore e che si lascia contaminare graficamente da altri media. Arrivati al quarto volume, praticamente a metà esatta della serie, ci si ritrova in una narrazione più matura di avvenimenti naturali e normali, contornati da situazioni assurde con leggere punte di paranormale, contrariamente a quello che era all'inizio, follia e citazioni in quella che voleva sembrare la normalità. La continua crescita nella narrazione è testimoniata dal ricorso sempre minore alla violenza come soluzione, al contrario da quello che gli shonen normalmente propongono, fino ad arrivare al finale in cui il protagonista, Scott, si rivede nel cattivissimo boss finale, Gideon, scoprendo e dicendo ad alta voce quello che il lettore aveva ormai già capito: lui non è perfetto, Scott non è il principe azzurro che non ha mai commesso errori e che non ha mai fatto soffrire nessuno ma è un ragazzo come tanti che proietta tutte le sue colpe su un'altra persona, Nega Scott. Anche Ramona non è il premio da conquistare, non è un trofeo che verrà consegnato al vincitore della lega, ma è una ragazza alla ricerca di se stessa, perseguitata dai suoi errori che le mostrano quanto malvagia sia stata.

Scott Pilgrim è una serie tutt'altro che frivola, più profonda di quello che possa sembrare ad una prima lettura, con personaggi ben caratterizzati, reali e vivi, e con la voglia di rompere le solite regole che regnano nel mondo dei comics (cosa che ad O'Malley non è riuscita allo stesso modo con Seconds, pur sfornando un bel graphic novel). Nonostante la profondità e la realtà della maggior parte delle situazioni, non mancheranno i combattimenti al limite del superumano, le situazioni paradossiali, la comicità assurda e la critica sotto forma di parodia alle credenze della nostra società. Che ci volesse comunque un boss finale da sconfiggere non significa che la sua sconfitta sia stata la soluzione a tutti i problemi ed è questo che rende questa serie d fumetti un'opera assolutamente da leggere.

Scott Pilgrim Ramona Flowers GIF

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