Tra i vari manga proposti da Edizioni Star Comics nell'ultimo periodo, merita sicuramente attenzione la serie Levius di Haruhisa Nakata, composta da tre volumi e in attesa del suo sequel Levius / Est. Adulta e violenta, è una vera e propria ventata d'aria fresca tra le varie serie manga, ormai troppo simili tra loro e facilmente etichettabili.
Ambientato in un'Europa al culmine del suo sviluppo industriale e con i ricordi di una tremenda guerra ancora abbastanza vicini, Levius è un manga steampunk dalle forti contaminazioni occidentali e dai temi quasi neorealisti. Il giovane protagonista della storia, Levius, è un ragazzo che ha vissuto la guerra sulla sua pelle in qualità di civile, durante la quale ha perso il suo braccio destro mentre la madre è entrata in un coma irreversibile.
Impossibilitato a occuparsene da solo, Levius cambia città e si trasferisce a casa dello zio. Proprio nei primi periodi di questa nuova convivenza, il ragazzo inizia ad avere una vera e propria visione che riguarda il pugilato meccanico: lui, stanco ma felice, si erge a campione indiscusso dopo uno scontro nell'arena e la madre, ormai risvegliatasi dal coma, lo guarda dagli spalti.
Questo sogno, la sua caparbietà e il supporto dello zio lo porteranno ad entrare nel giro del pugilato meccanico, uno "sport" violento dove i combattenti non sono altro che cavie per esperimenti di fusione tra carne e macchine (alimentate dalla forza del vapore), alla ricerca della perfetta configurazione per un'arma umana.
L'intera vicenda girerà sulla promozione di Levius in Grade I, con complicazioni non da poco che renderanno i combattimenti molto più di una mera questione di forza o di carriera. Con la fine del terzo volume si conclude questa primo ciclo del manga, costretto in patria a cambiare rivista su cui proseguire la pubblicazione, ma si apre anche un nuovo mondo dalle possibilità potenzialmente impressionanti.
Levius si mostra come un manga altamente atipico, sin dalla sua stessa forma di narrazione. La lettura, infatti, è impostata all'occidentale per scelta stessa del mangaka e le tavole sono realizzate con griglie molto più vicine a quelle americane che a quelle giapponesi, almeno nei momenti di calma. Inoltre, in aggiunta all'uso dei retini, il capitoli del primo volume sperimentano anche mettendo fuori fuoco parti delle vignette per guidare l'attenzione del lettore.
Mentre l'intero fumetto è illustrato con un tratto incredibilmente pulito e dettagliato per un mangaka praticamente esordiente, le scene di combattimento subiscono un'improvvisa e violenta trasformazione sia nel disegno che nella tavola.
Mentre i vari combattenti si affrontano, la gabbia perde la sua forma ordinata per dare vita a spazi più liberi e divisioni meno schematizzate mentre i personaggi vengono brutalmente distorti dalle linee cinetiche per un'impressione di violenza e dinamicità come poche.
Per quanto la trama di Levius sia più una presentazione dei personaggi, dell'ambientazione, del pugilato meccanico e delle potenzialità della serie, è già chiaro come questo manga goda di un più ampio respiro e di una cura da invidiare nella sua realizzazione.
Detto questo, non è comunque del tutto libero da alcuni aspetti canonici degli shonen, uno fra tutti la capacità del protagonista di vincere combattimenti teoricamente oltre la sua portata. Un altro problema è il ritmo a tratti altalenante che a volte spezza la frenesia con racconti didascalici per spiegare la situazione, diversi dalle giustissime scene di calma necessarie alla trama e ad apprezzare i combattimenti successivi.
Alla fine della lettura, Levius è una serie che impressiona e stupisce, meritevole di attenzioni e plausi, così come la sua edizione italiana a cura di Edizioni Star Comics. Assolutamente lontana dallo standard giapponese, il manga di Haruhisa Nakata è incredibilmente curato sia per i personaggi che per i disegni. Per quanto il finale apra alla nuova serie Levius / Est, già annunciata da Edizioni Star Comics, questi tre numeri di Levius narrano perfettamente un intero ciclo, conclusosi con il suo ultimo numero.
Assolutamente consigliato a chiunque stia cercando qualcosa di diverso dal solito manga o, semplicemente, ha buon gusto per opere così interessanti e ben realizzate.
PS: il villain di questo ciclo mi ha ricordato tantissimo Kefka Palazzo di Final Fantasy VI, sia per l'aspetto che per la caratterizzazione.
Nessun commento:
Posta un commento