Atteso sin dal primo trailer, ma che dico, sin dal corto da cui è stato ispirato, sono riuscito a vedere Pixels e da quando sono uscito dal cinema che mi sto chiedendo se mi sia piaciuto o meno. È divertente? Sì, abbastanza. Ti aspettavi di più? No, non direi. Si prendeva sul serio? Per fortuna no! Eppure mi puzza tanto di film che Italia 1 manderebbe in onda di domenica pomeriggio.
Ispirato al cortometraggio del francese Patrick Jean, visivamente interessante e suggestivo soprattutto per un'autoproduzione, Pixels ci racconta di un'invasione aliena tramite un esercito di pura energia ispirato a videogiochi registrati nel 1982 e inviati nello spazio tramite una cassetta come tentativo di contatto con forme di vita extraterresti. Vista la trama e la presenza di Adam Sandler nel cast, il miglior videogiocatore dell'82 che non ha perso un colpo con gli anni, non devo certo dirvi come si evolverà il tutto, storia d'amore compresa, e sicuramente saprete cosa aspettarvi dal film in sé. Detto chiaramente: il film è simpatico, con alti e bassi e momenti abbastanza divertenti ed abbastanza stupido da essere apprezzato senza doverci pensare troppo, ma ci sono un paio di cose che davvero mi hanno infastidito. E no, la mancanza di scene di nudo non è una pecca ma uno standard da seguire, miei giovani fruitori.
Cameo del vero Iwatani. |
Lady Lisa dal gioco creato per Pixels Dojo Quest. |
Da aggiungere alla lista dei problemi il doppiaggio italiano. Questa volta non è colpa di Sandler, ma di chi ha trattato un film scemo da film scemo e non ha posto attenzione nel suo lavoro: intere frasi sgrammaticate, scambi di battute senza un minimo di cura e doppiate tanto per farlo, Pino Insegno a doppiare Peter Dinklage. Ma andiamo!
Inoltre vorrei fare chiarezza sulla scena in cui viene "criticato" The Last of Us: non esiste nessuna critica. Tutta la scena messa su con il piccolo Q*bert terrorizzato non è altro che un messaggio del tipo "va tutto bene, avevate ragione voi, i giochi di oggi fanno schifo" rivolto a chi giocava effettivamente negli anni '80 e che poi ha smesso. Giocatori che, però, sono stati schiaffeggiati in altri punti del film.
Pixels ha preso dal corto di Patrick Jean solo alcune scene, cercando di trasformare qualche minuto di intrattenimento in un film divertente e nostalgico per i giocatori che oggi hanno tra i trenta e quarant'anni e ha cercato di attirare il pubblico di Game of Thrones con attori come Sean Bean (che non muore anche se ci va vicino) e Peter Dinklage. Quello che ne è venuto fuori è una commedia di Adam Sandler, niente di più e niente di meno. Se siete amanti dell'attore e volete distrarvi per il tempo di un film, Pixels fa al caso vostro e sapete esattamente cosa state andando a guardare. Intanto mi rivedo il corto e magari anche la puntata di Futurama.
PS: Vi lascio il corto di Patrick Jean, che di certo non vi fa male vederlo.
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