Riprendere posizione - Ground Floor Season 2

Come lo scorso anno, la tbs ci ha portato una nuova stagione di Ground Floor. Ripartendo dalle conseguenze delle scelte compiute alla fine della prima, Brody e Jennifer sono pronti a vivere il loro amore tra le stranezze e le difficoltà che i loro posti di lavoro e i loro colleghi implicano. Avevo bocciato senza mezzi termini questa nuova sitcom, ma devo ammettere che ho trovato la seconda stagione migliore della prima e abbastanza divertente da meritare di essere seguita.

Ground Floor Season Stagone 2 poster cover titolo





Ground Floor Season Stagone 2 Brody Jenny Harvard Derrick
A partire dalla trama, abbiamo un nuovo inizio per la coppia di amanti... Se non avete visto la prima stagione, SPOILER! Al ritorno dal viaggio a Parigi, Brody deve fare i conti con il suo licenziamento, non ancora comunicato alla sua dolce metà, e deve assolutamente trovare un lavoro che non infranga le premesse di tutta la serie (devono continuare a lavorare nello stesso edificio per portare avanti i siparietti con i colleghi, giusto?) e quale posto migliore se non il Ground Floor? Ma Brody non ha alcuna intenzione di rassegnarsi alla nuova occupazione e cercherà in tutti i modi di tornare ai piani alti, anche se ciò significasse svolgere i lavori che meno combaciano con le sue competenze. Le premesse sono, quantomeno, più interessanti rispetto alla serie precedente, ma è lo sviluppo che continua a non convincermi: la disperata lotta di Brody per riconquistare le grazie di Mansfield e le problematiche derivanti da una convivenza forzata con Jenny occupano circa la metà delle puntate e introducono nuovi personaggi (effettivamente solo uno) e nuovi rapporti, ma pesano quasi come una perdita di tempo per via del modo in cui sono sfruttati ai fini della serie.

Ground Floor Season Stagone 2 Harvard Lindsey
Seppur divertenti, le puntate di riconquista della posizione aziendale sono decisamente troppe e abbastanza ripetitive. Quando finalmente la situazione sembra sbloccarsi con l'arrivo di un rivale per Mansfield, ecco che tutto torna alla normalità e si procede come se nulla fosse successo. Ora, non voglio fare il puntiglioso, ma dopo aver visto metà serie non potete pretendere di ritornare al punto in cui tutto è come prima del licenziamento. Che fine ha fatto il concorrente in affari? Perché Jenny sta così a cuore a Mansfield? Come diavolo è andata e come è finita la convivenza tra Threepeat e Harvard? E perché mai Lindsey dovrebbe passare da essere un'ottima dipendente a non contare nulla? A tal proposito, ad inizio stagione ci viene annunciato il licenziamento di Tori al piano terra, assieme ad una moltitudine di persone che non sappiamo nemmeno come sono fisicamente, e l'assunzione di Lindsey come sostituta di Brody ai piani alti. Per quanto il personaggio di Tori avesse le funzioni di una pianta, è sempre un peccato quando qualcuno lascia una serie senza chissà quali spiegazioni. Il personaggio di Lindsey è forse uno dei più simpatici introdotti in questa stagione e la sua presenza, combinata allo scoppiettante Harvard e al maggior spessore dato a Derrick, riescono a portare le puntate ad un livello qualitativo superiore rispetto alla stagione precedente. Peccato che, ormai, la serie si sia già avviata verso la sua conclusione.

Per concludere, su questa seconda stagione di Ground Floor è stato fatto un lavoro migliore rispetto alla prima, perfezionando i personaggi e rendendo le interazioni tra di loro molto più divertenti e interessanti. La lenta partenza e il dubbio sviluppo di trama, però, portano anche questo secondo tentativo a rimanere confinato nel recinto dei lavori appena sufficienti e, considerando che la tbs non ha molta voglia di commissionare una terza stagione, i passi avanti compiuti fanno pensare più ad una occasione sprecata che ad un bel saluto ai fan. Se solo ci fosse stata più attenzione e se fosse stato fatto un lavoro migliore, a questo punto mi starei rimangiando tutte le critiche fatte. Un vero peccato, viste le potenzialità che Ground Floor stava iniziando a mostrare.

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