Riprendiamo gli articoli su Lupin III dopo aver (ri)visto Le profezie di Nostradamus, lungometraggio realizzato per i cinema nipponici e propostoci, come sempre, in teletivì. Non c'è bisogno di dirlo, perché ormai lo sanno anche i sassi, ma questa avventura del ladro gentiluomo ha condiviso con tutti gli altri lungometraggi una più o meno leggera censura, poi eliminata nella versione dvd, che è partita fin dal titolo: pare che fosse brutto intitolarlo "Fottiti Nostradamus!"... chissà come mai.
Come sempre iniziamo dalla trama, così cerchiamo di capire subito su cosa vuole andare a parare: appena completato un furto con il compagno di sempre Jigen, Lupin si trova coinvolto in un complotto a livello internazionale che coinvolge le perdute pagine delle profezie di Nostradamus. Nascoste nella speciale cassaforte del prossimo candidato alla casa bianca, il nostro ladro preferito cercherà di rubarle per la sua amata Fujiko, per la promessa di 20 milioni di dollari (il 40% di 50mln) e soprattutto per salvare la piccola Jiulia da un gruppo di rapitori interessati, ovviamente, a potere, ricchezza e chissà cos'altro (donne? che ne dite di donne?). Quindi, ricapitolando, abbiamo Lupin, furto, fanciulla in pericolo e tanti soldi in ballo... suona un tantino familiare. La parte interessante di questo film è la continua evoluzione della trama, che evita di restare troppo legata al plot iniziale pur non introducendo particolari novità o sorprese.
Ne Le profezie di Nostradamus non è inserito alcun elemento soprannaturale, anche se le ambientazioni sembrano un tantino troppo futuristiche e fantaurbanistiche (oggi, figuriamoci nel 1995) nonostante il palese tentativo di non strafare. Prese per buone alcune stranezze, la storia scorre senza intoppi e propone diversi cambi di scenario ed un buon ritmo di narrazione. Più che la trama, a deludere è al trattazione dei personaggi: a volte sciocchi, altre superficiali, Lupin e Jigen sono tenuti in linea con il loro classico comportamento pur mettendo in luce più il lato comico che quello professionale, mentre Fujiko è "usata" come fulcro narrativo e Goemon e Zenigata sono relegati ad una posizione più che secondaria (il nostro caro paparino è ridotto ad un pagliaccio come in pochi altri film). Tolti i protagonisti, gli altri personaggi fanno un po' la parte del famoso bambino obbligato a fare l'albero nella recita scolastica.
Le animazioni sono di buon livello, in linea con i lungometraggi animati di media importanza di quel periodo, sono comunque godibili anche oggi. Sicuramente nulla di eccezionale, anche rispetto ad altri speciali di Lupin III, ma di buona qualità e di poche pretese. Il design dei personaggi è invece quello classico della lunghissima seconda stagione del ladro gentiluomo, senza nulla di innovativo né nel bene né nel male. Una cosa curiosa che ho notato è che tutti i personaggi americani ostentano un mento incredibilmente squadrato, come tutti gli altri personaggi non giapponesi, e un naso incredibilmente grande. Ovviamente, il candidato presidente non può non ostentare il naso più grande tra tutti i suoi concittadini e ne va talmente fiero che decide di metterlo in risalto, assieme al suo bel faccione, sulla cima della sua torre / città rendendolo addirittura un hangar.
In definitiva, Lupin III Le profezie di Nostradamus è un film godibile, sicuramente da annoverare tra i lungometraggi più carini del ladro con la giacca rossa, in cui tutto inizia e finisce con un diamante bello grosso. Sicuramente nulla a che vedere con gli speciali o i film più belli, ma comunque lontano anni luce da i più brutti e ridicoli. Un'avventura canonica per chi ama il personaggio così com'è e che non cerca nulla di nuovo se non la mancanza di momenti troppo seri.
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