Una collezione di episodi distanti - Philip K. Dick's Electric Dreams

Tra una festa e l'altra ho trovato il tempo di finire Philip K. Dick's Electric Dreams, la serie antologica prodotta da Ronald D. Moore (Star Trek, Battlestar Galattica) per Sony Pictures Television e pubblicata da Amazon basata sui racconti del celebre scrittore di fantascienza e proposta come risposta all'acquisto di Black Mirror da parte di Netflix. Così come per The Man in the High Castle, sono stato subito attratto da un progetto che mi sembrava interessante e che conta al suo interno nomi più che altisonanti, ma il risultato è stato ancora inferiore alle aspettative.

Philip K Dick Electric Dreams poster cover




Philip K Dick Electric Dreams the hood maker
Se non conoscete almeno di nome Philip K Dick probabilmente non siete tra gli amanti della fantascienza (o del cinema, visti i diversi adattamenti delle sue opere), ma vi basti sapere che è l'autore di romanzi come Ma gli Androidi sognano Pecore Elettriche, La Svastica sul Sole e Ubik, il mio preferito.

Tema ricorrente nei suoi scritti è l'incertezza delle situazioni che vivono i suoi personaggi e la difficoltà di distinguere nettamente nello spettro di sentimenti e di morale umana.

Electric Dreams mantiene questi punti fermi dell'autore, affidando dieci dei suoi racconti a dieci registi diversi per realizzare quei dieci episodi che lo comporranno.

Philip K Dick Electric Dreams autofac
Essendo un'antologia, è normale che ci siano ambientazioni o trame che interessino di più o di meno lo spettatore in base ai suoi gusti personali, ma facendo un passo indietro e osservando questa prima stagione nel suo complesso si sente un po' la mancanza di una uniformità almeno superficiale.

Mi spiego meglio: essendo stati scelti racconti diversi e registi diversi, l'intera stagione funge solo da contenitore per prodotti da meno di un'ora l'uno altamente varianti per aspetto e per gestione.

Philip K Dick Electric Dreams the father thing
Si passa facilmente da un episodio che punta molto sui costumi e sui colori per sostenere l'ambientazione ad un episodio che propone elementi realizzati terribilmente in CGI e male integrati nella scena. Si passa da registi che cercano di mostrare più che spiegare a registi che adorano sentire i loro attori raccontare i retroscena. Da episodi inquietanti a surrogati di Piccoli Brividi.

Non sto ancora parlando di difetti, ma di semplice distanza tra i vari episodi.

Dovendo parlare di una prima stagione di una serie, queste sono cose che non si può ignorare e che contribuiscono fortemente a creare l'identità del prodotto. Se non si è in grado di dare una direzione per quanto riguarda la regia, la forografia, la qualità degli effetti speciali, difficilmente si potrà parlare di una stagione più che di una serie di film.

Philip K Dick Electric Dreams crazy diamnod
Poi possiamo passare ai difetti, anche qui considerando una netta distinzione tra i vari episodi. Ci sono scene, passaggi, dialoghi, insomma elementi nelle varie storie che soffrono di problemi palesi, quasi come se fossero stati realizzati velocemente e senza un secondo controllo.

Non scenderò nei particolari per chi voglia vedere la serie senza spoiler, ma non è credibile il piano articolato di un personaggio se un attimo prima ha avuto una crisi per una forte sorpresa sulla sua condizione... e questo è solo un esempio su tanti.

A questo punto non basta il nome di Philip Kindred Dick, non bastano quelli di Steve BuscemiTimothy SpallRichard Madden o Bryan Cranston a tenere alta l'attenzione e la qualità di tutta la produzione. Tristemente, non si può non pensare che si sarebbe potuto fare meglio.

La forte differenza tra le dieci puntate proposte da Philip K Dick's Electric Dreams rendono fisiologico l'individuazione di episodi preferiti e di episodi meno congeniali, ma il quadro complessivo non è decisamente dei più rosei tra errori grossolani e strane gestioni. In una raccolta di prodotti validi bastano pochi elementi mediocri ad abbassare la qualità e Electric Dreams soffre proprio di questo problema. Un vero peccato, contando anche le altre proposte machiate Amazon che non sembrano trovare la loro giusta dimensione.

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