Mostri umani nell'era social - Killbook Homo Homini Lupus

Ok, ok, non è forse il fumetto più recentemente uscito, ma ho avuto solo ora il tempo di leggere Killbook - Homo Homini Lupus di Giacomo "Keison" BevilacquaGiulio Gualtieri, edito da Editoriale Cosmo, e mi sono dovuto convincere a scrivere qualcosa. Capitemi, il fatto non è che non sia un fumetto godibile o che sia brutto, semplicemente è meno che buono. PS: le tavole contengono immagini forti, teoricamente rivolte a persone maggiorenni. Io vi ho avvisato.

Killbook Homo Homini Lupus Gualtieri Bevilacqua poster cover Cosmo





Killbook Homo Homini Lupus Gualtieri Bevilacqua installazione
Iniziamo dalla base: Killbook è il rimaneggiamento, tramite quattordici pagine totalmente nuove, dell'opera di esordio di Gualtieri, Homo Homini Lupus, stampata nel 2009 da Edizioni BD, sempre con i disegni di Bevilacqua, all'epoca autore delle strisce A Panda Piace e disegnatore su Skorpio e Lanciostory.

Il fatto che sia un lavoro di esordio pesa molto nello sviluppo della trama, che parte da solide e interessanti premesse per poi perdersi nell'azione frenetica. Il tutto sta a voler provare un punto: i mostri, i veri mostri, siamo noi stessi.

Più spaventosi delle creature della notte, più orribili degli orrori antichi, soprattutto con l'accesso allo sconfinato mondo di internet e dei social network. Perfettamente d'accordo con questa visione, non posso però che individuare nella storia una bella occasione non sfruttata a fondo.

Killbook Homo Homini Lupus Gualtieri Bevilacqua notte del patto
Tra i tanti personaggi proposti da Giulio Gualtieri, gli assassini sono quelli meglio concepiti. Diversificati per carattere e manie, modus operandi e estetica, quasi tutti hanno il loro perché e molti strizzano l'occhio al lettore con rimandi ad altre opere. Semplici nella loro follia, la loro figura funziona molto bene, soprattutto in contrasto con quella dei mostri, teoricamente più brutale.

I mostri, invece, sono il deus ex machina della storia. Inizialmente  e ipoteticamente centrali per via della grande alleanza sigillata in tempi passati, non fanno altro che distruggere e perire in un bagno di sangue, mantenendo costante uno spessore piatto e una caratterizzazione mancata.

Mi ripeto: la storia scorre bene tra violenza ed efferatezza, con belle idee e battute più che azzeccate, ma resta il senso di incompletezza come se mancasse una parte centrale che dia un senso al tutto. Come se ci fosse un grande piano dietro l'intera faccenda ma non siano stati lasciati nemmeno gli indizi per provare ad intuirlo.

Killbook Homo Homini Lupus Gualtieri Bevilacqua misogino
Passando ai disegni di Giacomo Bevilacqua, a parte il tratto forse un po' spigoloso e a volte grezzo, l'autore rende bene l'azione e la cruenza trattata dalla storia con delle tavole in perfetto stile italiano. La lettura è scorrevole, i personaggi sono belli e hanno espressioni riuscite e il bianco e nero proposto è godibile.

Anche qui sono i mostri ad avere qualche difetto in più, non sempre spaventosi come dovrebbero essere, cosa che non pesa troppo grazie al netto contrasto con la follia dei personaggi umani, perfetti nella loro semplice voglia di uccidere seguendo le loro regole.

L'edizione del Editoriale Cosmo di questo fumetto è accattivante e alla portata di tutti, per via del prezzo che questo formato italiano permette di proporre. Molto bella anche la copertina, sempre di Bevilacqua ma colorata da Gabriele dell'Otto. Peccato riscontrare il solito problema della copertina un po' troppo corta, che lascia scoperti i bordi delle pagine.

Killbook - Homo Homini Lupus è sicuramente una bella prima prova, scorrevole e intrigante, ma soffre dell'allora mancanza di esperienza degli autori. La dimostrazione che il talento c'era e c'è tutto sono i lavori che gli autori stanno pubblicando adesso (Il suono del mondo a memoria per Bevilacqua e Battaglia per Gualtieri) ma, dovendo giudicare onestamente, questa storia a fumetti è un seme di belle idee sbocciato in un fiore passabile.

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