Si è da poco conclusa la prima stagione della sitcom americana Ground Floor, presentata al pubblico come lo Scrubs 2.0, creata dai creatori creativi di "Scrubs" e "How I Met Your Mother" e portata avanti dalla grande figura intramontabile di John C. McGinley (Dr. Cox per gli amici). I presupposti per una serie di successo c'erano quasi tutti e le aspettative erano decisamente alte, quindi vediamo di dare un giudizio a queste dieci puntate da venti minuti.
Iniziamo con la trama (tradotta dal sito ufficiale della serie):
Ambientato nel mondo moderno dell'America delle corporazioni, Ground Floor parla di Brody (Skylar Astin), un giovane banchiere di successo, che pensava di avere l'avventura di una notte con Jennifer (Briga Heelan), una bella donna che ha incontrato in un festa d'ufficio. Scopre, però, che lavora nel reparto di manutenzione dell'edificio in cui si trova la sua banca, la Remington Trust. Improvvisamente i loro mondi cominciano a scontrarsi nei modi più inaspettati. Affrontando le critiche del capo di Brody, Mr. Mansfield (John C. McGinley), così come i colleghi infastiditi, la coppia deve affrontare il crescere dei loro sentimenti in questo moderno Romeo & Giulietta.
Diciamocelo, sin dalla trama non ci sono elementi che farebbero pensare a Scrubs. Non ha i suoi presupposti, non ha i suoi protagonisti (letteralmente tranne uno), non ha la sua follia e genialità. Una cosa in più, però, ce l'ha: le risate di sottofondo. Credetemi quando vi dico che vi aiuteranno a capire quando ci si trova davanti ad una battuta. I dialoghi e le situazioni sono, nella maggior parte dei casi, simpatici e carini, ma la serie non ha il potere di far scoppiare lo spettatore in una risata incontrollata. E la colpa non è degli attori, bravi nel loro lavoro, ma dei personaggi e della sceneggiatura, entrambi piatti e con pochi spunti.
Per concludere, la serie si regge ed è tirata avanti da McGinley, unico punto di contatto con Scrubs e la sua devastante simpatia, e la presenza di questo attore è forse l'unico motivo per cui ognuno di noi ha deciso di vederla. Sitcom simpatica, ideale per passare venti minuti in tranquillità, ma che esaurisce presto le idee e che non ha altro da dire. Una stagione, dieci puntate. Punto. Grave errore quello di paragonarla a Scrubs... davvero un grave errore.
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