Tra illusione e realtà - Ergo Proxy

In questo mitigato novembre mi è parso giusto parlarvi di una serie che ho gustato (purtroppo) da poco. Tralasciando l'immensa difficoltà avuta nel recuperare i dvd della Panini Video (per di più in qualità standard), vi parlerò di Ergo Proxy, connubio tra Cyberpunk e Steampunk (almeno secondo wikipedia).

PS: sembra che Dynit si sia presa la briga di ripubblicare in DVD questo caro strano anime.

Ergo Proxy poster cover




Ergo Proxy Re-l adulta e bambina
La serie è ambientata in un ipotetico futuro dove i cittadini vivono all'interno di città isolate dal mondo esterno, dette dome. La prima puntata ci presenta il dome di Romdo, città in cui viene mantenuto l'ordine grazie a diversi ministeri coordinati dal reggente. Purtroppo, l'ordine è destinato a non durare per via di un misterioso virus chiamato Cogito che infetta gli autorave (una specie di automi programmati per diverse funzioni secondarie affiancate a quella primaria di servire il proprio padrone) dotandoli di pensieri, capacità di apprendimento e, forse, di un'anima. Compito del ministero della sicurezza, affidato alla protagonista femminile Re-l Mayer e al suo entourage Iggy, è quello di investigare sull'origine del Cogito e distruggere tutti gli autorave infetti. La situazione precipita definitivamente quando Re-l si imbatte in uno strano essere dalle capacità sovrumane che, solo successivamente, verrà identificato come Proxy.

Bene o male, la trama che ci viene fornita durante il primo episodio è questa. La serie parte davvero con il piede giusto, inserendo lentamente nuovi personaggi e nuovi particolari e regalando delle belle scene d'azione. Questo trend viene mantenuto in maniera egregia per circa una decina di episodi, poi la situazione inizia a peggiorare ad una velocità spaventosa. Ergo Proxy si propone, infatti, come una serie matura e attenta all'aspetto psicologico dei personaggi, ma questo suo tentativo di spiegare gli stati d'animo e i pensieri dei suoi protagonisti spinge la trama ad uno sviluppo lento e forzato passando pesantemente in secondo piano e terminando frettolosamente e senza veri chiarimenti.

Ergo Proxy apparizione
Devo essere sincero, inizialmente non mi è dispiaciuto vedere episodi assurdi in cui i personaggi restavano imprigionati in illusioni perpetue ma, a lungo andare, episodi del genere sono diventati involucri vuoti e senza reali spunti che portassero avanti la trama o che definissero meglio un personaggio. Un esempio su tutti: l'episodio 12 ci propone una storia incentrata sul personaggio di  Pino, autorave infetto fuggito assieme a Vincent Law dal dome, totalmente estranea alla serie stessa e piuttosto monotona e banale. Ovviamente non mancano episodi di approfondimento sul protagonista maschile della serie, Vincent Law: più la storia procede e meno coerente diventa la figura di questo immigrato. Una delle prime informazioni che abbiamo su di lui è che era un cittadino di Mosca, giunto clandestinamente al dome di Romdo. Incredibile, quindi, il suo stupore nello scoprire che esiste un mondo esterno al dome, considerando le scene in cui lo si vede chiaramente fuggire da Mosca tra le lande desolate, ed ancor più assurda la sua debolezza rispetto ai virus presenti proprio in queste terre morte.

Ergo Proxy Vincent Pino
Siccome non ho intenzione di raccontarvi tutta la storia, ma solo dare un giudizio il più obbiettivo possibile sulla serie, non farò altri spoiler (non che ne abbia fatti, in realtà). Posso dire, però, che l'involuzione di Ergo Proxy porta con se la certezza di aver già visto molti elementi della serie stessa: riflessioni sull'anima, sulla psiche, citazioni di filosofi e di altre opere cyberpunk fanno da contorno ai due protagonisti praticamente clonati da Shinji e Asuka di Evangelion. Molte anche le scene che fanno tornare in mente Ghost in the Shell, tanto per restare in ambito animazione. La realtà dei fatti è che la serie ci proponeva diversi argomenti e spunti piuttosto interessanti, anche se classici del genere, che ha purtroppo portato avanti in maniera meno che sufficiente, cadendo in luoghi comuni e in una ripetitività tanto soffocante quanto inutile.

Capitolo a parte va aperto per le animazioni e il design dei personaggi e dell'ambiente: le macchine usate nel mondo di Ergo Proxy hanno un qualcosa di accattivante, i personaggi sembrano naturali e ben definiti nella loro singolarità senza la necessità di usare caratteristiche fisiche esagerate o surreali. Le animazioni sono fluide, godibili e ben integrate con gli elementi in computer grafica introdotti durante la narrazione e la colonna sonora è ben fatta e, a mio parere, perfetta per questa serie. Splendido anche il doppiaggio italiano della serie, decisamente superiore rispetto agli standard a cui siamo tristemente abituati per gli anime.

Concludendo il discorso, Ergo Proxy è un lavoro caratterizzato da alti e bassi che cerca di porsi come un lavoro maturo e diverso ma che ricade nell'ordinario. Resta comunque una serie da guardare almeno una volta, per poter cogliere al meglio i suoi pregi e i suoi difetti, soprattutto per chi non ha mai guardato una serie del genere. Ultima nota prima della chiusura: i titoli di fine puntata sono accompagnati da Paranoid Android dei Radiohead. Direi che anche solo questo può essere un motivo valido per darvi un'occhiata.

PS: non sono riuscito a trovare un trailer ufficiale italiano della serie, quindi vi lascio questo video trailer fatto da un fan.

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